Abbiamo deciso di riproporre la stravagante mentalità dei futuristi analizzando le parole chiave della loro ideologia.
GUERRA
La guerra assume una rilevanza concreta perché i futuristi non si limitarono ad esaltare la guerra a parole, ma presero parte attivamente alla prima guerra mondiale (1914), in quanto interventisti.
Le sommosse e le rivolte scuotono il vecchio ordine, la guerra, scontro massiccio, collettivo, è il momento culminante di un dinamismo innovativo che investe e travolge interi popoli e civiltà.
"La Guerra [...] è una legge della vita. Vita = aggressione.
Pace universale = decrepitezza e agonia delle razze. [...] Soltanto la guerra sa svecchiare, accelerare, aguzzare l'intelligenza umana, alleggerire ed aerare i nervi..."
VELOCITA’
Depero, Velocità di motocicletta |
La velocità è il dato più immediato che caratterizza il mondo contemporaneo, agli occhi dei futuristi, questa è inoltre simbolo del progresso tecnologico che avanza.
I futuristi sono affascinati dall'impresa di tradurre in immagini la sensazione fisica, per loro così decisiva, della velocità, e ci si sono cimentati in un gran numero in dipinti, alcuni dei quali celebri, come "Velocità di motocicletta", 1913, di Boccioni o "Treno partorito dal sole", di Depero (1924).
La velocità delle macchine brucia le distanze, accelera le sensazioni, essenzializza la sensibilità aprendole nuove prospettive.
Depero, Treno partorito dal sole |
“ Noi affermiamo che la magnificenza dei mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della velocità. Un automobile da corsa...".
LUCE
Boccioni, Controluce |
La luce rappresenta la forma più pura di energia e il limite estremo della velocità ed è quindi al centro dell'immaginario futurista.
Balla, Lampada ad arco |
Curiosità: Marinetti chiamò addirittura sua figlia Luce!
Nei quadri è molto evidente la particolare attenzione che i pittori futuristi dedicano alla luce artificiale soprattutto nelle opere di Boccioni (“ La madre/Controluce ” del 1909 e “Materia" del 1912 ) e di Giacomo Balla (“Lampada ad arco" del 1909 ).
"Noi ci proclamiamo signori della luce"
(Fabiani, Giachini, Loia, Olmastroni, Peccianti)
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